giovedì 21 febbraio 2013

LA FIDEUÁ DE GANDÍA

La fideuá è un piatto tradizionale della zona costiera della “Comunidad Valenciana”. 

Questo piatto saporito e gustoso si elabora su la medesima padella o recipiente che si utilizza per “la Paella” e include come ingredienti principali il pesce, frutti di mare e pasta “Graminga”. 


La fideuá è originaria di Gandia (Valencia) che oltre ad essere la mia città di nascita fu la città dei BORGIA, di dove erano originari. Infatti Gandia, viene denominata LA CITTA DUCALE.


In questa città si celebra il “Concorso Internazionale di Fideuá di Gandìa”, e ogni anno raduna i più rinomati chef di fama mondiale che si contendono nella preparazione di questo piatto popolare.

Ingredienti (4 persone):
400 gr di pasta Gramigna
1,5 Kg di pesce di scarto per brodo
4 scampi
12 gamberi rossi
400 gr di coda di rospo
I seppia piccola
2 calamari
1 carota, 1 patata, 1 porro, 1 foglia di alloro, prezzemolo, sale (per il brodo di pesce)
1 pomodoro maturo
1 cipolla piccola
2 spicchi d’aglio
1/2 limone
3 l di acqua
Olio extra vergine d’oliva
Sale, pepe nero
1 cucchiaio di paprika dolce
Colorante alimentare per risotti oppure una bustina di zaferanno)

Elaborazione della ricetta della “Fideuá di Gandía”:
Per il brodo, mettere a cuocere in una pentola i 3 lt. d’acqua, il pesce di scarto, la carota, la patata, il porro, la foglia di alloro, il prezzemolo fresco e sale quanto. Far cuocere per 60 minuti fino a ridurre a 1,7 litri di brodo aprox. Collare e mettere da parte.

Collocare la padella al fuoco aggiungendo 4 cucchiai d’olio. Quando l’olio sarà abbastanza caldo, aggiungere i gamberi e soffriggere.  Quando pronti ritirare su un piatto a parte. Aggiungere ora all’olio la coda di rospo, la seppia e i calamari spezzettati, sale pepe e farli saltare. Ritirare insieme ai gamberi. Quindi, aggiungere gli scampi, soffriggere e ritirare insieme ai gamberi.

Spelare e spezzare l’aglio molto piccolo, aggiungerlo al olio insieme allo zafferano, la paprika, il pomodoro e la cipolla grattugiata. Soffriggere bene. Aggiungere la pasta gramigna, farli rosolare un po’, aggiungere il brodo e rettificare di sale se necessario. Cuocere durante aprox.  10-12 minuti a fuoco medio (comunque fino a che il brodo sarà evaporato). A mezza cottura aggiungere la coda di rospo, seppia, calamari, gamberi e scampi in modo equilibrato. Decorare con mezzo limone , prezzemolo e servire.

Consiglio:

Lasciarla riposare mentre vi bevete una bella birra fresca, e non mangiatela prima delle 15,00 ...la troverete squisita!!!!!.
­­­­_______

LA FIDEUÁ DE GANDÍA

La fideuá es un plato tradicional de la zona costera de la Comunidad Valenciana. 
Este plato se elabora en una paella y lleva como ingredientes principales pescado, marisco y fideos de pasta. 
La Fideuá es originaria de Gandía (Valencia), que además de ser mi ciudad natal, fue la de los BORGIA, que son originarios de alli, de hecho Gandia se denomina CIUDAD DUCAL
Gandia de celebra el “Concurso Internacional de Fideuá de Gandía, donde cada año, se reunen los los mejores chefs de fama mundial, para preparar este plato popular.

Ingredientes (4 personas):
400 gr de fideos del número 3
1,5 Kg de morralla
4 cigalas
12 gambas rojas
400 gr de cola de rape
1 sepia
2 calamares
1 puerro
1 zanahoria, 1 patata, 1 puerro, 1 hoja de laurel, perejil, sal (para el caldo de pescado)
1 tomate
3 dientes de ajo
1/2 limón
3 l de agua
aceite de oliva virgen extra
sal, pimienta negra
1 cucharada de pimentón
unas hebras de azafrán
perejil
Elaboración de la receta de Fideuá de Gandía:

Para el caldo, pon a cocer la morralla con una zanahoria, una patata  el puerro, la cebolleta y una hoja de laurel,  en una cazuela con 3 litros de agua y unas ramas de perejil. Sazona y cocina durante 60 minutos hasta reducir a 1,7 litros de caldo aproximadamente. Cuela y reserva.
Coloca la paella al fuego y añade 4 cucharadas de aceite. Cuando el aceite esté bien caliente, agrega las gambas y sofríelas. Retíralas a un plato y reserva. Incorpora el rape troceado a la paella junto con la sepia y el calamar, salpimienta y saltéalo. Retíralo a un plato. Añade las cigalas, sofríelas y resérvalas en un plato.
Pela y pica los dientes de ajo finamente y agrégalos a la paella junto con el azafrán, el pimentón  el tomate rallado y media cebolla rallada bien sofrita. Incorpora los fideos, rehógalos un poco, añade el caldo, y rectifica el punto de sal. Cocina durante aproximadamente 8-10 minutos a fuego medio (o hasta que se evapore el caldo). Agrega por encima el rape, las cigalas y las gambas rojas. Decora con medio limón y perejil.
Consejo:

Dejarla reposar mientras os bebéis una cervecita bien fria y no la comáis hasta las 15,00 h. Veréis,... la encontraréis buenísima!


domenica 3 febbraio 2013

EL CARNEVALE PROIBITO


Un paese festaiolo e gioioso come la Spagna non poteva certo ignorare una festa divertente e spiritosa come il carnevale! 


Trattandosi di una festa “profana” e a libera interpretazione, le celebrazioni si susseguono in tutto il paese, con caratteristiche e sfumature a volte molto differenti. 


Ebbene si, anche questa festa apparentemente innocua ha del blasfemo.

Ci si riferisce proprio al periodo della dittatura con Francisco Franco che durò dal 1939 fino alla sua morte nel 1975.

Lui vietò lo svolgersi delle manifestazioni in maschera ma, nonostante ciò, è rimasta ancora qualche maschera posta qua e là sparsa per la Spagna, a rappresentare il folklore e le tradizioni di altri tempi.

Per fare qualche esempio possiamo citare Laza,  paese situato a nordovest della Spagna, nella regione della Galizia, dove si svolge uno dei dieci carnevali più antichi al mondo, con protagonisti le maschere dei "peliquerios" e della "morena". 


 
I "peliquerios" sfilano la domenica di carnevale indossando vestiti eleganti e vistosi, con una maschera che copre il viso e un copricapo molto sgargiante. Il tutto accompagnato da campanacci (simbolo di potere). Poi abbiamo "la morena", che scende da un quartiere alto della città con una testa di toro guidata da uomini nascosti sotto un cencio.



piccolo paese di Lantz, nella regione della Navarra, troviamo invece il "ziripot" in un costume di tela, ripieno di paglia, che lo rende parecchio tondeggiante, deve fare un grande sforzo per restare in piedi e non soccombere ai continui tentativi dello "zaldiko" (uomini vestiti da cavallo) di farlo cadere a terra.


A Bielsa, nella regione dell'Aragona, sono le "trangas" i protagonisti maschili del carnevale, vestiti con pelli di animali, camicie a quadri e grandi corna in testa. E se da un lato abbiamo il travestimento e la maschera maschile, non manca di certo quella femminile. Per quanto riguarda la donna abbiamo le "madamas", vestite di bianco con nastri colorati simbolo di purezza. Insieme ballano a braccetto per le vie della città!



Troviamo anche il carnevale di Herencia paese della provincia di Ciudad Real, che nemmeno nel periodo della dittatura venne sospeso. Ebbe solo un’unica trasformazione, ossia, quella di prendere il nome di “festa delle Anime”. Dove troviamo il protagonista indiscusso di questo carnevale “Perle”, un uomo vestito con un pigiama a righe bianche e azzurre con in testa una cuffia dei medesimi colori.


Il carnevale di Cádiz, nella regione dell'Andalusia è uno dei più caratteristici della Spagna ed è una manifestazione turistica di interesse internazionale. Le grandi protagoniste non possono che essere le maschere, originali, festose e colorate che rispecchiano in pieno l’animo dei cittadini.


È facile trovare analogie con il carnevale di Venezia in questo, dato che Cádiz è sempre stato uno dei maggiori porti della Penisola Iberica e intratteneva rapporti commerciali con la città veneta, tanto da farsi influenzare in alcune usanze e tradizioni, come appunto, il carnevale.


Queste sono alcune delle maschere più famose, antiche e conosciute della Spagna. Giusto per dare un quadro generale di questa festa!


Oltre che con Venezia, possiamo trovare anche delle analogie con la Sardegna, nel vestiario e nelle usanze. Tutto ciò dovuto ai quattrocento anni di dominazione spagnola in questa piccola isola.


Parlato di maschera, vogliamo non parlare del dolce caratteristico della gran parte della Penisola Iberica?


“I Churros”!!


Sono dei dolci tipici della cucina spagnola a base di una pastella fritta spolverata di zucchero. In Spagna si acquistano alle bancarelle degli angoli delle strade, ma vengono preparati anche in casa, soprattutto per la colazione domenicale o durante i giorni di festa!


E’ tutto, e ricordate che; i carnevali passano, certe maschere RESTANO.


_________________________________________________________________



EL CARNAVAL PROHIBIDO


Un país tan alegre y juerguista como España no podía  ignorar una fiesta tan divertida e irónica como el Carnaval.


Tratándose de una fiesta "profana", y de libre interpretación, los festejos se celebran en todo el país, con características y matices a menudo muy diferentes.

Y bien si, hasta esta fiesta aparentemente inócua tiene algo de prohibido!

Nos referimos precisamente al periodo de la dictadura de Francisco Franco que inició en el año 1939 y  finalizó con su muerte en el año 1975.


El Caudillo prohibiò la celebración de las manifestaciones en máscara. Pero a pesar de ésto, quedaron  vivas algunas máscaras disperdidas en todo el País representando el folklore y las tradiciones de otros tiempos.

  
Por mencionar algún ejemplo podemos citar Laza,  pueblo situado en el noroeste de España, en la región de Galicia, donde se desarrolla uno de los diez carnavales más antigüos del mundo, con máscaras conocidas como los "peliquerios " y la "morena".


Los "peliquerios" desfilan el domingo de carnavales llevando vestidos elegantes y vistosos con una máscara que cubre la cara y un sombrero muy llamativo. Todo esto al son del ruido de cencerros (emblema de poder). La otra máscara que lo acompaña la "morena" baja desde un barrio alto del pueblo con una cabeza de toro guiada por un equipo de hombres escondidos debajo de un andrajo.


En el pequeño pueblo de Lantz, en la región de Navarra, encontramos el "Ziripot” con un disfraz de tela  relleno de paja, que lo hace muy redondeado, debe hacer un gran esfuerzo para permanecer en pie y no sucumbir a los constantes intentos del "Zaldiko" (hombres  disfrazados de caballos ) de hacerle caer al suelo.



En Bielsa, en la región de Aragón, son los "trangas" los protagonistas masculinos del carnaval, vestidos con pieles de animales, camisas de cuadros y grandes cuernos en la cabeza. Y si por un lado tenemos las máscaras masculinas, no pueden faltar las femininas. En cuanto a las mujeres, tenemos las "madamas" vestidas de blanco, con cintas de colores que simbolizan la pureza. Juntos bailan de la mano por las calles de la ciudad!


También encontramos el carnaval de Herencia, en la provincia de Ciudad Real, que ni siquiera en el periodo de la dictadura fue suspendido. Sufrió sólo una transformación, es decir, que tomò el nombre de "Fiesta de las Almas". Dónde encontramos la estrella indiscutible de este carnaval "Perle", un hombre vestido con un pijama a rayas azules y blancas con un gorro en la cabeza con los mismos colores.


El Carnaval de Cádiz, en la región de Andalucia, es uno de los más característicos de España y es un evento turístico de interés internacional.


Los grandes protagonistas son las máscaras, originales, alegres y coloridas que reflejan plenamente el estado de ánimo de la gente.


Es realmente fácil encontrar similitudes con el Carnaval de Venecia, ya que Cádiz ha sido uno de los principales puertos de la Península Ibérica y mantenía relaciones comerciales con la ciudad de Venecia, tan importantes que llegó a influenciar costumbres y tradiciones, así como el carnaval.

son algunas de las máscaras más famosas, antigüas y conocida en España. 

Sólo para dar una visión general de esta fiesta!

Además de Venecia, también podemos encontrar similitudes con Cerdeña, en el vestuario y costumbres. Todo esto es debido a los cuatrocientos años de dominio español en esta pequeña isla.


Hablado de máscaras, no podemos dejar atrás el dulce característico de la mayor parte de la Península Ibérica!!!


Los Churros!!


Son dulces típicos españoles a base de una masa frita espolvoreada con azúcar. En España se compran en los puestos de las esquinas de las calles, pero se preparan también en los hogares, especialmente para el desayuno de los domingos o durante las vacaciones!


Esto es todo y... recordad que los carnavales pasan, pero algunas máscaras QUEDAN. 

Scritto da: Vera J. Amoni